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Caiano

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Caiano, frazione di Cortino
Caiano
Dati e curiosità
frazione di: Cortino (Te)
area: Monti della Laga
Origine del nome

Il nome del luogo ha origine dal romano Cajus, e indica che la località era molto frequentata nel lontano passato.
Introduzione
Caiano, collocato a 837 metri sul livello del mare, è un centro urbano dalle modeste dimensioni con appena undici abitanti, per un totale di dodici nuclei familiari. Sorge sulla via provinciale 47-bis all’altezza dell’incrocio che conduce a Rocca Santa Maria, a 30 chilometri da Teramo e 10 chilometri da Pagliaroli. Nei primi anni del Novecento si riteneva che il tenore di vita dei cittadini fosse elevato per ben due ragioni: innanzitutto per la loro inclinazione al pascolo del bestiame, e poi per gli ingenti introiti derivanti dall’utilizzo di un antico macinatoio sul fiume Tordino, dal quale si ricavava una famosa farina.  
Storia

1134 
Gusberto di Suppone regala all’episcopo di Teramo Guido II tutti i suoi averi collocati in Caiano, Nove, Padula, Cortina, Commoniano, Acquaviva, Colle Aiolesco, Gregano, Casanova, Faceto; “..entro i confini delle terre montanara e teoderadesca e fra le terre totonesca e teoderadesca in ville, chiese.. e uomini.” (F. Savini, Cartulario, Appendice)
1649 
Il 12 del mese di giugno a Teramo la confraternita del Rosario di Teramo riceve in eredità un terzo dei possedimenti di Claudia di Loreto, posti presso “villa di Caiano”.
1669 
Il 24 del mese di aprile il Preside inviò una coppia di squadroni spagnoli composti da un centinaio di persone provenienti dalla campagna e trecento guastaroli originari di tali valli di Campli, che giunsero a Fiume, Canino, Forno, Tavoliero, “Cojano” ed altre zone, “… che perciò le povere donne di quei paesi, perché i loro mariti stavano nella Puglia colle pecore, delli guastaroli si ritornarono 7 feriti caduti tutti dalle muraglie mentre sfasciavano, e per ultimo se ne ricalarono tutti”. (Da “Cronaca teramana dei banditi.. di Giuseppe Iezzi” di G. Morelli, 1983).
1683 
Testimonianza di Pietro D’Annunzio di Cajano e altra gente, come il curato di questa zona, proveniente da Riano di Rocca Santa Maria a favore del “Commissario di campagna della prov. di Abruzzo e Giudice di Vicaria Dom.co Antonio Serventi (o Sementi)”: essi raccontano che durante la marcia che li avrebbe condotti incontro ai pastori per dare loro delle provviste, sulla via verso Pietralta nello Stato Pontificio, furono bloccati dalle milizie di campagna poste di vedetta per stanare i malviventi. Furono, pertanto, dichiarati complici di questi ultimi e gli furono requisiti tutti gli alimenti che si pensava fossero destinati proprio ai malviventi, compresa un’asina, per un totale di 10 ducati e 5 Giulii papali. Quando poi il Commissario venne a conoscenza dell’accaduto intimò ai militari di riconsegnare senza indugio l’intera mercanzia (A.S.Te., Not. Urbani G. S. di Teramo).
1684 
Il primo giorno del mese di maggio il comune di Caiano fu derubato dagli scagnozzi di Santuccio di Froscia e di Titta Colranieri, mentre l’intero gruppo si recava da Pagliaroli a Castellana, dopo che era fuggito da Poggio Umbricchio.
1731 
Pasquale d’Alessandro di Vallevaccaro, residente a Caiano, è designato come unico successore di suo zio D. Giacomo Lauri, curato di Lame e Caiano e promotore della costruzione della Cappella di Sant’Antonio da Padova all’interno della parrocchia di San Donato, in cui è l’unico ad avere l’autorità di investire i sacerdoti. In seguito al decesso del primo prete D. Luzio de Julianis di Vallevaccaro e all’investitura del successivo D. Pasquale de Amicis di Macchia Tornella poi trasferito, sceglie come odierno sacerdote D. Giulio Cesare de Federicis di Vallevaccaro con la medesima clausola “di poterlo amovere”.
1735 
Giacinto Realdo di Cajano e Pasquale di Remigio di Piano acquistano per un valore di 10 ducati da Francesco e D. Ascanio Alfonsi di Fiume un “casaleno con alcune poche muraglie che è stato mulino con valchiera con l’azione di andare e venire in detto mulino e pigliare acqua dal fiume”. (A.S.Te., Not. Ricci G. A.)
1791 
Giacomo Lauri di Caiano, residente a Bascianella di Castiglione della Valle, per un totale di 220 ducati, cede parte della cappellania laicale appartenente al suo casato intitolata a Sant’Antonio da Padova, creata in Caiano dal qm D. Giacomo Lauri 67 anni prima, con possedimenti in Collevecchio e altre zone date a colonia ad altra gente. I suoi nipoti Pasquale Lauri e Giuliano di Basilio di Vallevaccaro hanno il potere di giuspatronato (A.S.Te. , Not. Metani D.S. di Macchia Roseto).
1804 
Il comune di Caiano è abitato da appena 30 persone.
1806 
L’episcopo F. A. Nanni congiunge la chiesetta di Pezzelle alla chiesa di San Donato di Caiano, già oggetto di cure pastorali.
1807 
Il primo cittadino di “Villa Cajano”, Donato di Giosia, paga la somma di 10 ducati e 10 grana per approvvigionare le milizie francesi che transitavano in quella zona.
1816 
Annessione di Caiano, già appartenente al comprensorio della Montagna di Roseto, al comune di Cortino.

Da vedere
La piccola chiesa parrocchiale dedicata a San Donato è stata da poco tempo restaurata. Il borgo è formato da semplici costruzioni in pietra risalenti in piccola parte al XVII secolo ma soprattutto all’Ottocento. In alcuni casi un portaletto è abbellito da una chiave d’arco ornata con figure vegetali rappresentate nei loro elementi essenziali.

San Donato

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Eventi
17 luglio
San Donato
Le solennità religiose dedicate al Patrono San Donato, che un tempo si svolgevano il 6 settembre, adesso sono state spostate al 17 Luglio.

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