Gli eremi in Abruzzo sono tanti, spesso costruiti in luoghi di eccellente suggestione e profondo misticismo.
Questo perchè la profonda fede della popolazione abruzzese nei secoli ha portato alla creazione di un enorme numero di luoghi sacri.
Ma non soltanto di monasteri e chiese, bensì anche di numerosi eremi.
Questo grazie a un’ambiente selvaggio e mistico, soprattutto in prossimità delle montagne, che permette al credente di sentirsi tutt’uno con il Creatore.
In Abruzzo, da tempi molto lontani si è andati alla ricerca di luoghi solitari, come grotte e valli intervallate dal paesaggio montano, in cui rifugiarsi dai dolori e dai peccati umani, per trovare conforto nella spiritualità.

Gli eremi in Abruzzo
Gole e caverne, in passato sede di cerimonie del culto italico, in età medievale sono state trasformate in numerosi eremi, santuari e cappelle solitarie dal fascino mistico e, spesso, difficili da raggiungere per la loro posizione geografica.
Spesso la loro collocazione fisica degli eremi in Abruzzo crea dei problemi a coloro i quali decidono di visitarli.
Poiché spesso gli eremi sono inseriti perfettamente nel paesaggio, ma l’incantevole visione che offrono ripaga enormemente della fatica del viaggio.
Siti tra le montagne, perduti nel silenzio assordante di paesaggi incontaminati, gli eremi sono il segno tangibile di una serenità quasi mistica.
Alla scoperta degli eremi in Abruzzo
Numerosi sono gli eremi presenti nel territorio abruzzese. Innanzitutto spicca l’eremo di Santo Spirito a Majella, vicino Roccamorice, che fonde perfettamente l’elemento architettonico e la bellezza paesaggistica con un risultato straordinario.
Le sue origini risalgono al 1244 e rappresenta il luogo dove dimorò inizialmente Celestino V, sui monti della Majella.
Santo Spirito a Majella
Per la sua particolare edificazione fra le rocce, che successivamente subì delle modifiche, è stata utilizzata in maniera esemplare la struttura della roccia.

Ogni singolo elemento architettonico impiegato si sposa perfettamente con la parete rocciosa. In questo ricrea una perfetta unione tra l’edificio sacro e la natura, che rimanda all’unione ancor più importante tra ambiente e vita spirituale, mondo interiore e Dio.
L’entrata principale dell’eremo conduce verso la chiesetta e le sue stanze, invece percorrendo un tunnel ci si ritrova in altri ambienti, denominati “Casa del Principe”. E alla fine della Scala santa c’è anche una cappella.
San Bartolomeo in Legio

Senza allontanarsi dalla valle è possibile visitare il piccolissimo eremo di San Bartolomeo in Legio, arroccato all’interno della parete rocciosa. Infatti per avervi accesso bisogna entrare da un buco nel terreno.
Se si osserva la sua collocazione dall’altro lato si ha l’impressione di vedere le abitazioni rocciose dei pueblo americani, date le incredibili analogie strutturali e visive.
Sant’Onofrio al Morrone
Un’altro eremo voluto da Celestino V è Sant’Onofrio al Morrone, che si trova proprio sul monte e si sporge verso la Valle Peligna.

Chi volesse visitarlo deve salire per circa 30 minuti una serie di scoscesi gradini costruiti sulla roccia. Che cominciano dal santuario di origine italica-romana di Ercole Curino.
Giunti sull’eremo si notano l’oratorio e le sue interessanti opere pittoriche trecentesche, tra le quali spicca a sinistra un dipinto che ritrae la figura di Celestino V.
Inoltre si possono visitare anche la cella, la grotta del santo nella parte inferiore, e la terrazza panoramica che si affaccia sul Gran Sasso e sul Sirente.
Sant’Onofrio a Serramonacesca
Finora ci siamo soffermati sulla descrizione degli affascinanti eremi legati alla vita di Celestino, ma nella regione ne esistono anche molti altri che meritano altrettanta importanza.

Sopra Serramonacesca incontriamo l’abbazia di San Liberatore, edificata tra il 1000 e il 1300, dal quale il vicino eremo di Sant’Onofrio era dipendente.
Quest’ultimo è stato costruito in cima alla valle dell’omonima frazione. Ed è custodita da una grossa pietra che la nasconde come se fosse un riparo che spunta dalla natura.
Madonna dell’Altare di Palena
Posti in posizione isolata e per questo ricchi di fascino sono senz’altro gli eremi di San Giovanni e Sant’Onofrio all’Orfento.

Stessa collocazione trova il monastero della Madonna dell’Altare, sopra Palena, costruito per volere di Celestino V, che domina la vegetazione del monte Porrara.
Nel nome di San Michele
Molti eremi abruzzesi sono stati consacrati a San Michele Arcangelo.
Tra di essi citiamo l’eremo di Grotta Sant’Angelo a Palombaro, poco lontano dal borgo ma raggiungibile con un mezzo di trasporto che conduce verso l’incantevole spettacolo offerto dalla valle di Palombaro.
Sopra Lama dei Peligni si scorge un eremo che condivide con quello appena citato proprio il nome.

Un altro importante eremo della regione è l’eremo di San Michele a Pescocostanzo.
Eremi della Laga
Sui monti della Laga, dove due montagne, dei Fiori e di Campli, sono separate dalla vale del fiume Salinello, vi sono diverse grotte. In passato erano abitate da sacerdoti che professavano la loro fede nella solitudine dell’ambiente.
Fra queste ricordiamo: Sant’Angelo di Ripe, San Francesco alle Scalelle, Santa Maria Scalena, Sant’Angelo in Volturino e Santa Maria Maddalena.
Eremi del Gran Sasso
Sul Gran Sasso, invece, troviamo alcuni eremi dedicati al culto di Fra Nicola. Come Santa Maria a Pagliara e Santa Colomba, proprio affacciati su Isola Gran Sasso.

Nell’eremo di San Franco, sopra Assergi, è considerata di grande importanza la sorgente di acqua alle quale il luogo di culto è legato. Lo stesso accade per San Michele a Bominaco.
San Venanzio a Raiano
Altro eremo degno di attenzione è quello delle gole di San Venanzio, a Raiano. Edificato dentro una piccola gola come se dovesse fungere da ponte sull’Aterno.

Altre famose grotte, sede di eremiti in cerca di solitudine e pace, si trovano lungo Valle Roveto:
- Grotta Sant’Angelo a Balsorano
- San Giovanni su Bisegna
e sulla piana del Fucino:
- Grotta di San Benedetto a Massa D’Albe.
Infine, a Villalago, proprio lungo la sponda del bel lago artificiale, si trova il suggestivo eremo di San Domenico.
Mentre sotto Liscia abbiamo la grotta quello di Sant’Angelo.
Buongiorno. Sto pianificando una route con il gruppo scout nella aera del Gran Sasso (Campo imperatore, Prati di Tivo, Pizzo Cefalone, Corno grande,…). Volevo chiedervi se come umili pellegrini esistano in zona degli eremi, santuari, che valga la pena visitare.
Grazie
grazie molte.mi è servito per la ricerca di storia poi ti faccio sapere se è andata bene
altro eremo ossia quello che ne resta e quello di sant,onofrio nel comune di caramanico terme abbandonato fin troppo a se stesso basti vedere che con alcune pietre del porticato vi hanno improvvisato degli sgabelli x sedersi sopra x non parlare dei cespugli che snaturano l,eremo stesso CONSERVIAMOLI MEGLIO
E san Giovanni? Penso sia il più bello,anche se arrivarci è abbastanza scomodo,ciao
altro eremo introvabile la grotta di s.bartolomeo sopra civitella val roveto.per gli eremi d’abruzzo non ci sono ne indicazioni ne carte dettagliate
eremo di s.angelo in vetuli sulla strada da sulmona a pacentro,ma occorre inoltrarsi dopo un tratto ad oliveto in ambiente incolto.risulta introvabile nonostante una accurata esplorazione.forse servirebbe una carta topografica con indicazioni
sono un boi scout mi piacerebe tanto sapere sugli eremi e come fare un esqursione a piedi. chi può mi aiuti