Castiglione Messer Raimondo

Castiglione Messer Raimondo
Frazioni e contrade
 Appignano, Cesi, Piani, Bozzano, Cerase, Controfino, San Giorgio, Selva, Sicciola
Dati e curiosità
 altitudine: 306 m
superficie: 30.8 km quadrati
nome degli abitanti: castiglionesi

Origine del nome

“Terra Regia in Abruzzo Ultra, in provincia di Teramo, e in diocesi di Penne”, così il Giustiniani, nel 1797, descriveva Castiglione. Nel corso dei secoli il borgo fu teatro di scontri, anche aspri, e terra di conquista di molte armate che hanno calpestato il suo territorio senza influenzare però l’animo nobile e l’ideale di libertà dei suoi abitanti. Il curioso nome del paese deriva dal diminutivo “Castellio,-onis”, ossia piccolo castello, del latino “Castellum”; la dizione Messer Raimondo compare a partire dal 1532 e fa riferimento a Raimondo Caldora, del quale il paese fu feudo. Nel 1150, dal quaternus magne expediziones si rileva che Galgano di Collepietro, figlio di Gualtiero, tenne il dominio diretto di “Castellionem”. Poco più tardi, nel 1273, Carlo I d’Angiò costituisce il giustizierato di Abruzzo oltre il fiume Pescara e vi include “Castillione”. Nel 1532 “Castiglione di Messer Raimondo” conta 91 fuochi (intesi come numero di nuclei familiari).
Storia
preistoria – A colle San Giorgio sono state scoperte tracce di insediamenti umani stabili e punte di freccia neolitiche
età italica – tracce archeologiche di insediamenti Vestini, sempre sul colle San Giorgio
età romana – nelle contrade vi sono resti di strutture architettoniche di età imperiale. Il territorio di Castiglione assunse notevole importanza trovandosi alla biforcazione di una propaggine della via Caecilia, proveniente da Montorio e diretta verso Atri e Penne
altomedioevo – fondazione dell’attuale abitato di Castiglione, legato alla strategia militare bizantina organizzata in “Castelliones”
epoca longobarda – gli arroccamenti bizantini passano ai Longobardi e successivamente ai Franchi, che ne conservano il toponimo
anno Mille – il borgo fortificato svolge una funzione difensiva rilevante contro gli assalti dei Saraceni musulmani
1065 – prime notizie storiche documentate, relative al castello di San Giorgio
1168 – Castiglione e Appignano sono dichiarati feudo di Galgano da Collepietro
1414 – il borgo diventa proprietà di Raimondo (o Raimondazio o Raimondazzo) Caldora. Da questo nasce l’attributo “Messer Raimondo”
1430 – Castiglione ed Appignano diventano possesso degli Acquaviva e lo restano fino al 1757, quando muore senza eredi la duchessa Isabella d’Acquaviva
1757 – Castiglione e Appignano diventano “terra regia”, ossia vengono acquisiti al Regno Borbonico
1595 – si contano 106 fuochi
1732 – si contano 192 fuochi
Fine del 1700 – prima venuta dei Francesi
10 maggio 1799 – il castiglionese Antonio Pichinelli conquista Teramo, che i Francesi stavano abbandonando
1806 – seconda venuta dei Francesi. Il paese si schiera contro
1814 – Castiglione è il primo comune abruzzese a ribellarsi a Murat
Da visitare
Il moderno paese di Castiglione si trova sulla cima di un’altura a quasi 270 metri di altitudine, a cavallo fra il corso del fiume Fino e quello del torrente Petronico. Lo sguardo spazia lontano su un panorama assai vasto che va dalla valel fino alla catena del Gran Sasso. Il piccolo centro storico, la cui divisione dall’agglomerato moderno sviluppatosi lungo la provinciale per Bisenti è assai netta, si raggruppa attorno alla mole simbolica della chiesa parrocchiale dedicata a San Donato. Tutto intorno si trovano case di pietra, arroccate fianco a fianco, con piccole finestre sulla valle, sono separate da stretti vicoli che rappresentano uno degli elementi caratteristici del paese.
Chiesetta di Santa Lucia
Castiglione Messer Raimondo (Te), chiesa di Santa Lucia
Chiesetta di Santa Lucia
Nel borgo si trova la modesta chiesetta dedicata a Santa Lucia, che di particolare interesse artistico conserva un insolito dipinto devozionale nel quale la Santa è ritratta in un gesto certo non usuale nell’iconografia sacra: è in atteggiamento matroneo di fierezza, con la mano sinistra al fianco mentre con la destra sorregge una cordicella da cui pendono gli occhi. Di fine fattura sono anche i due uccellini presenti nella scena. Il dipinto, di autore ignoto, è databile al XVII secolo e purtroppo versa in precarie condizioni.
Chiesetta rurale di San Donato
Chiesetta rurale di San Donato

Fuori dall’abitato, nell’omonima piana nei pressi del moderno cimitero, sorge la chiesetta “rurale” di San Donato. Di interesse sono i suoi due altari settecenteschi di stile barocco risalenti al XVII secolo; particolarmente interessante anche il tetto, dove si coglie l’originalità del gusto popolare che si mostra attraverso una singolare decorazione delle pianelle di terracotta del tetto, tutte dipinte con vari motivi, probabilmente affini agli ex voto. Su una di esse si legge la data del 1696 e secondo alcuni studiosi si tratterebbe di una sorta di risposta “povera” alla cona di San Donato di Castelli, dove le pianelle sono invece maiolicate.
Chiesa di San Donato

Castiglione Messer Raimondo (Te), chiesa di San Donato
Castiglione Messer Raimondo (Te), chiesa di San Donato
Fu costruita tra la seconda metà del XVIII e l’inizio del XIX secolo; intitolata in origine a San Nicola vescovo, dal 1999 è dedicata a San Donato Martire. Si erge sulla cima del colle dove si trova il paese, nel luogo dove in antico esisteva un piccolo castello. L’interno, che svela lo stile decorativo ottocentesco, ha una struttura a “croce latina”, con una cupola nel punto di incrocio dei bracci, e una sola abside semicircolare. Tra gli arredi sacri va segnalata una croce in argento lavorato risalente alla prima metà del XVI secolo, prodotto dalla scuola orafa di Guardiagrele. L’organo a canne è datato 1765. La chiesa custodisce le reliquie di San Donato Martire, patrono del paese (foto sopra). La cappella del Santo fu “creata” nel 1893 dall’ingegner Rosati e dipinta da Sigismondo Martini, entrambi della scuola d’arte di Penne. Secondo la tradizione, i resti mortali di San Donato vennero recuperati dalle catacombe sulla via Tiburtina; si tramanda che egli fu un soldato delle legioni imperiali e diede la sua vita per testimoniare la fede in Cristo. Grande è la devozione dei Castiglionesi verso il loro protettore, tant’è che si attende con vera trepidazione la data fatidica del 6 e 7 agosto. Soprattutto in passato, l’anno si divideva in due parti: prima e dopo la festa. Chi riceveva una grazia da San Donato ricambiava con un’offerta in grano o cera, ed essa avveniva a “peso”, ossia tanto pesava la persona graziata, tanto si offriva al santo.
Chiesetta di Santa Maria dello Spino
Chiesetta di Santa Maria dello Spino

Il borgo di Santa Maria è oggi una frazione di Castiglione formata solo da poche abitazioni moderne. Il luogo merita però attenzione da parte del visitatore perché vi sorge la chiesetta di “Santa Maria a Luquiano” o “Lucusanum”, oggi detta Santa Maria dello Spino. Il nome deriva da “Lucus Dianae”, ossia bosco dedicato alla divinità romana Diana Efesina. L’antica chiesetta, sorta probabilmente sui ruderi di un tempio romano, si mostra oggi con il suo semplice portale “a tutto sesto”. All’interno conserva due larghe pietre lavorate, un’acquasantiera che reca sul fondo un rilievo e un grande capitello corinzio in marmo bianco (foto sopra); alcuni di questi materiali forse provengono dal vicino santuario italico di Colle San Giorgio. Davanti alla chiesetta sorgeva una torre detta “lu Turrijone”, attorno alla quale è fiorita la cupa leggenda di un “tesoro nascosto”. Per tradizione i contadini del luogo chiamano la chiesetta “Madonne de la Vregnalète”, perché dicono che la Vergine vi si portasse miracolosamente assieme alla pietra sopra “nu vrègne spine“. Nel passare davanti al luogo sacro, la gente del posto le indirizzava questa umile preghiera in dialetto:
“O Madonne de la vregnalète
succùrrece ne li nostre bisogne.
Matra Marije, nin dimenticarte mai di noi
Ti salute, o Marije, chi semìl’Avemarije
chi sessànta milijune
chi lu salùte che ti mannò l’Angele Gabrièle, 
Cuncipiste e parturiste 
Nostre Signore Gesù Criste! “
Immagini
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Articoli culturali
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Produzioni tipiche
Eventi
6/7 agosto
Festeggiamenti in onore di San Donato Martire
Ricettività
Agriturismo Colle San Giorgio – Contrada San Giorgio, 5
Ristorante La Nuvola – Contrada Piane 11 – cucina contadina, pasta fresca preparata in loco
Ristorante La Masseria – Contrada Piane 1
Informazioni turistiche
Comune
Via Vittorio Emanuele II
tel. e fax 0861 99 121
Email info@comune.castiglionemesserraimondo.te.it
www.comune.castiglionemesserraimondo.te.it

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