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Enogastronomia

I veri arrosticini di carne sono nati in Abruzzo: com’è nata (per caso) questa prelibata preparazione

Se amate gli arrosticini e siete curiosi di scoprire come siano nati, ecco qual è la vera storia di questa specialità tutta abruzzese.

Impossibile non aver assaggiato neanche una volta gli arrosticini, in Abruzzo. Sia che ci si passi per un giorno due, sia che ci si rechi lì per una vacanza più lunga, qualsiasi ristorante li offre sia a pranzo che a cena. Si tratta di piccoli spiedini di carne cotti alla brace, gustosissimi e dal sapore inconfondibile. Sebbene oggi ne esistano di tantissime varietà e si trovino in tutt’Italia, ecco la storia di quelli originali.

Come sono nati gli arrosticini: la storia di questa specialità abruzzese (inabruzzo.it)

Uno tira l’altro e quando si inizia a mangiarli non ci si fermerebbe più. Gli arrosticini, nella loro incredibile semplicità, sono una pietanza davvero unica, che sa conquistare tutti dal più piccolo al più grande e che è anche facile da replicare a casa propria, una volta rientrati dalle vacanze. Oggi disponibili nei supermercati di tutt’Italia, basta metterli sulla brace o cuocerli su una piastra ben calda ed il gioco è fatto. Ma sapete come sono nati? La storia è incredibile.

Ecco come sono nati gli arrosticini

Chiamati arrosticini in tutt’Italia ma rustelle nel dialetto abruzzese, questa specialità culinaria identifica l’Abruzzo in tutta la nazione ed è strettamente legata alla tradizione pastorale regionale e quindi al consumo di carne ovina. Quelli originali, infatti, sono fatti con carne di pecora e, secondo la storia, sono stati inventati negli anni Trenta del secolo scorso da due pastori del Voltigno, un’area montuosa compresa tra Civitella Casanova, Villa Celiera e Carpineto della Nora.

Come sono nati gli arrosticini: ecco la loro vera storia (inabruzzo.it)

Questi due pastori, infatti, sembra che per non sprecare della carne di pecora ormai un po’ invecchiata la tagliarono a piccoli pezzi, prendendone delle parti anche piuttosto vicino alle ossa dell’animale e la infilzarono su dei bastoncini di legno provenienti da una pianta locale, che cresce lungo le rive del fiume Pescara. A questo punto cossero questi spiedini sulla brace, metodo prescelto da tutti gli allevatori per rendere la carne vecchia un po’ più appetibile: il risultato, però, fu talmente incredibile che divenne l’arrosticino che conosciamo oggi.

Tradizionalmente preparato con carne ovina, oggi in realtà ce ne sono in commercio di tutti i tipi, da quelli di manzo fino a quelli di pollo. Chissà se quei due contadini si siano resi conto della straordinaria invenzione che hanno fatto.

Giulia Belotti

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