Questo è un tipico esempio di castello-recinto con pianta a forma di triangolo adattato in modo perfetto alla ripida orografia del terreno roccioso e costruito per difendere il piccolo borgo omonimo che è situato al di sotto.
Il recinto fortificato, che costituiva uno degli elementi principali di un sistema di difesa del territorio più ampio, mostra di fatti molto analogie per quanto riguarda il metodo di costruzione e l’architettura con altre fortezze della zona de L’Aquila, come Bominaco e San Pio delle Camere.
La costruzione, dalle strutture molto degradate, è sovrastata dalla robusta e massiccia torre con pianta a forma di pentagono non regolare, che ha un’altezza di circa dieci metri ed è situata in corrispondenza del punto più alto del triangolo.
Le fonti testimoniano che il territorio di Roccapreturo, nel 1185, era un possedimento di Gualtieri, figlio del signore di Collepietro, Gionata e che, dopo vicende alterne, all’inizio del Cinquecento ci sia stato un passaggio di proprietà da Francesco Antonio Pietropaoli a Pace Masci dell’Aquila e poi ai Cappelletti di Rieti.
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