A 4 Ristoranti Borghese rimane sconcertato: l’abitudine dei camerieri tuttavia resta un errore madornale.
Assaporare piatti rientra tra i più bei piaceri della vita e su tale assunto Borghese ha costruito il suo programma tv. Alla ricerca del miglior ristorante che sappia rendere speciale il proprio prodotto locale. Non è semplice, ciascuno manifesta soggettive peculiarità in corrispondenza a gusti altrettanto personali.

4 Ristoranti, stagione 10, Senigallia. Località di mare dalle spiagge di velluto, sita in provincia di Ancona. A livello gastronomico, il settore ittico la rappresenta, tale per cui il piatto ‘special’ è la grigliata mista di pesce dell’Adriatico. Profumi e sapori in una sola portata.
In particolare, Alessandro Borghese si trova al Ristorante La Tartana di Petra, giovane titolare con una grande passione per la natura e il mare. Le sue caratteristiche? Bontà, qualità e autenticità. Durante la puntata, però, qualcosa non va. Un errore inqualificabile, secondo l’opinione del noto Chef vip. Di seguito, i dettagli.
4 Ristoranti, Alessandro Borghese non lo accetta: cos’è successo
Già con le gambe sotto il tavolo, come si suole dire, in attesa dei primi piatti: insalata di mare, carciofi ripieni di scampi, risotto ai frutti di mare e, sembra, pasta al sugo di pesce. Dopodiché la sorpresa per Borghese, uno scorfano da 1,5 Kg definito dallo stesso uno ‘squalo’, poi calamaro ripieno, minestra di mare e frittura.

Lo scorfano stesso ha suscitato perplessità, soprattutto Arianna ha commentato negativamente l’arrivo di un piatto così importante: “Un pesce da 1,5 Kg era più indicato da condividere in tutti e quattro. Un bravo cameriere lo avrebbe consigliato. Il rischio è che questa cosa pesi molto sul conto e il pesce non venga finito“.
Ma si compia un passo indietro, al momento delle prime portate: il cameriere è giunto a servire i piatti senza ricordare la comanda corrispondente. Per Alessandro, questo comportamento non si addice a un ristorante: “Conviene arrivare a tavola e sapere già dove va il piatto e non arrivare e chiedere ‘Di chi è?’.
In realtà non sarebbe un errore. Certo, servire senza chiedere denota sicurezza professionale ma, tenendo presente che un ristorante prepara numerosi piatti al giorno, naturale possa sfuggire qualcosa. Prioritaria, invece, la conformità della comanda al tavolo corretto. Una piccola ‘caduta’, tale da generare ansia.
Petra ha preteso il massimo dal suo personale chiedendo specificamente al cameriere interessato di imparare a memoria i singoli abbinamenti, piatto-cliente. Un esercizio da condurlo in uno stato mentale confusionario. Fortunatamente, nessun intoppo, il servizio delle portate successive si è rivelato egregio.