Fossa: castello-recinto

Il castello-recinto di Fossa (Aq)

La struttura fortificata di Fossa, tuttora ben riconoscibile nelle sue caratteristiche anche se si trova in rovina, si situa sul sito più alto dell’abitato urbano e si adatta perfettamente con la morfologia del luogo. Il recinto murario esibisce una pianta all’incirca a forma di trapezio con quattro torrioni quadrangolari, posti in modo irregolare lungo il perimetro e una massiccia torre a forma di cilindro, presumibilmente già esistente prima della costruzione del complesso, collocata in corrispondenza al punto più elevato.
L’impianto di Fossa prende il ruolo di residenza fortificata fin dalla prima articolazione del castello, mettendosi in relazione diretta con l’abitato urbano, sebbene assuma l’aspetto tipico dei castelli-recinto presenti in gran parte della costa dell’Abruzzo aquilano. Un arco a sesto acuto in pietra lavorata contrassegna l’entrata principale nella cortina di nord-est, invece a sud vi è un’entrata secondaria, nelle vicinanze della torre angolare posta a sud-ovest.
La torre a forma di cilindro, con un diametro di approssimativamente nove metri e dalle spesse mura, esibisce una superficie laterale interna ed esterna in pietra appena digrossata, collocata in file regolari e fissato con malta; il corpo circolare si alza in apparenza senza scarpa di basamento e questo, insieme a un’effettiva dissonanza costruttiva con gli altri torrioni e con le cortine murarie, ne proverebbe un’edificazione più antica, databile ai secoli XII e XIII.
La realizzazione dell’impianto ossidionale, così come ci è giunto oggi, si può attribuire a un momento costruttivo successivo che si può datare tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento; singolare è la collocazione di tre torrioni lungo il lato orientale, con due torrioni posti accanto all’angolo sud-est e uno innalzato al centro della cortina, mentre sul lato settentrionale è stato collocato un solo torrione. Dell’originale sistema di difesa si possono riconoscere, nella zona alta della cortina meridionale, vicino alla torre di forma cilindrica, una feritoia a croce attraverso la quale si tirava sui nemici con le balestre e i resti di una feritoia attraverso la quale gli arcieri scoccavano le frecce, mentre nella torre collocata a sud-est e lungo la cortina orientale sono visibili le feritoie da cui si sparava con l’archibugio a foro semplice o sovrastato da una feritoia da cui scagliare le frecce.
Il suggestivo borgo si erge presso il luogo che fu occupato in antichità da Aveia, città romana che, nel 27 a.C., fu onorata del titolo di civitas. Menzionata nel IV secolo nella Tabula Peutingeriana, venne annientata dai Longobardi alla fine del VI secolo; tra il 936 e il 939 divenne parte del Contado Forconese. Il castello di Fossa, nella Bolla del 1204 di Innocenzo III è una proprietà del vescovo di Forcona; mentre nel 1269 appariva tassata insieme ad altri territori da Carlo d’Angiò.

Immagini di Fossa

Fossa, scavi di Aveia
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