La necropoli di Fossa: un luogo storico e misterioso, non somiglia a uno che conoscete benissimo?

Alla scoperta della necropoli di Fossa, che è riuscita a ritagliarsi l’appellativo di “piccola Stonehenge d’Abruzzo”. Ecco dove si trova e per cosa è celebre.

Avventurarsi per l’Abruzzo significa, molto spesso, vivere esperienze estremamente singolari, in luoghi che riescono a regalare scorci inusuali, che probabilmente, non si pensa nemmeno di poter vivere in Italia. Questo perché, l’Abruzzo conserva una forte tradizione culturale legata alla spiritualità: lo testimoniano i tanti tempietti e le abbazie sparse su tutto il territorio. Oltre a ciò, è possibile trovare anche qualcosa di ancor più particolare.

L'incredibile storia della necropoli foto IG naturabruzzo inabruzzo.it
L’incredibile storia della necropoli foto IG naturabruzzo inabruzzo.it

Un luogo che va sicuramente visitato, se si è appassionati di storia, folklore e spiritualità, deve sicuramente essere la necropoli di Fossa. Ci troviamo in provincia di L’Aquila, in un piccolo comune che conta poche centinaia di abitanti, che però nasconde una storia lontana e misteriosa che, secondo le ricostruzioni degli archeologi, affonda le sue radici già nel IX secolo a.C.

Ecco di che si tratta

Nell’aquilano si trova il comune di Fossa, poche anime forse ma una storia che affonda le sue radici molto in là con gli anni. Il territorio di Fossa infatti, corrisponde all’antica Aveia, località in cui sono state ritrovate tracce del passaggio e del transito della popolazione autoctona dei Vestini. Nonostante le ricerche archeologiche non si siano mai fermate, solo negli anni ’90 si è giunti a una delle scoperte più significative di tutta l’area.

La veduta dall'altro foto IG stradadeiparchi inabruzzo.it
La veduta dall’altro foto IG stradadeiparchi inabruzzo.it

La necropoli di Fossa è infatti stata scoperta quasi per caso, durante gli scavi per un progetto edilizio. Tramite varie analisi, è venuto fuori che le sepolture avvenute in quell’area, si sviluppavano in un arco temporale di circa 1000 anni, tra il IX e il I secolo a.C. rendendola una delle più antiche necropoli del centro Italia. E non è sicuramente l’unico fattore che stupisce.

Nonostante si siano susseguiti popoli per più di 1000 anni, impressiona la disposizione geometrica delle pietre tombali, come se seguissero un preciso disegno, nonostante poi la tipologia di tumulazione differisca in base all’epoca presa in esame. Proprio per questa disposizione così precisa, si è iniziato a parlare della necropoli di Fossa come della “piccola Stonehenge d’Abruzzo”, con riferimento al celebre sito neolitico inglese.

Non è sicuramente l’unica necropoli in Abruzzo che valga la pena visitare. Località come Alba Fucens, Amiternum, Corfinium e Iuvanum aiutano a ricostruire una storia che pare in perfetta continuità con quanto raccontano i resti di Fossa, tra popolazioni che già dall’età del bronzo occupano i territori abruzzesi e opere architettoniche d’eccezione.

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