La porta per il regno delle fate si trova in Abruzzo. Ecco come arrivarci

Alla scoperta della Morgia di Gessopalena, l’enorme masso attorno a cui tante storie e leggende si sono intrecciate nei secoli. 

L’Abruzzo è un luogo che sa valorizzare le sue peculiarità ed è in grado di costruire storie e leggende anche attorno a elementi paesaggistici, che da molte altre parti d’Italia verrebbero lasciate a loro stesse. È pieno di esempi di luoghi storici, riconvertiti in mete turistiche in grado di far esplorare, anche solo attraverso una storia ben raccontata, la storia di un luogo specifico della Regione. Un esempio è la Morgia di Gessopalena.

PORTA SPAZIO TEMPORALE foto matteolannutti inabruzzo.it
PORTA SPAZIO TEMPORALE foto matteolannutti  IG inabruzzo.it

Per chi non avesse idea di cosa si stia parlando, bisogna prima di tutto sapere che la Morgia è un masso di dimensioni molto importanti la cui pietra è stata cavata per essere utilizzata nella costruzione dei borghi limitrofi o per restaurazioni nel periodo del secondo dopoguerra. Qui è possibile osservare anche un’installazione artistica di Costas Varotsos, artista del vetro, che nel 1997 realizzò un’opera chiamata “Orizzonti”, un Monumento alla Resistenza. Ma c’è dell’altro.

La magia della Morgia

Quello della Morgia è sicuramente uno dei paesaggi più singolari che è possibile osservare in Abruzzo: un enorme ammasso roccioso che spacca il paesaggio tra colline e montagne, ergendosi come punto di riferimento tra la Valle Aventina e quella del Fiume Sangro, nella Majella orientale. Oltre alla storiografia, sicuramente apprezzata, l’aspetto che più attira l’attenzione di turisti e curiosi, è quello relativo alla leggenda o, meglio dire, alle leggende.

Si trova in Abruzzo foto volgochieti inabruzzo.it
Si trova in Abruzzo foto IG volgochieti inabruzzo.it

La prima leggenda diffusa attorno alla Morgia di Gessopalena, riguarda l’eroe biblico Sansone, famoso per la sua forza sovrumana derivante dai capelli. Gli antropologi Gennaro FinamoreGiovanni Pansa, hanno dedicato parte della loro carriera a mettere per iscritto delle narrazioni orali, tramandate di generazione in generazione, che raccontano come sia stato proprio Sansone a portare a mano la Morgia fino a quel preciso punto. La leggenda vuole inoltre che, dopo che l’ebbe deposto, Sansone lasciò l’impronta del suo piede alla base.

Un’altra leggenda va più verso l’occultismo e parla di fantasmi: voci dicono che la Morgia sia infestata dai fantasmi di alcuni monaci. Secondo alcune testimonianze scritte infatti, si è dedotto che in quella zona sorgesse anticamente un villaggio, chiamato Pesco Rottico e che, nel XIV secolo fosse stato abbandonato da tutti i suoi abitanti a causa di una pestilenza. Nei pressi del villaggio sorgeva un’abbazia, popolata da monaci che, dopo essere stati cacciati dagli stessi abitanti del villaggio che non gradivano la loro presenza, sarebbero tornati come fantasmi per cercare il loro villaggio, ormai scomparso. 

Al di là delle varie leggende però, ciò che è certo è che la Morgia sia un pezzo unico in Abruzzo e che la sua origine, probabilmente, risalga a milioni di anni fa quando, a causa di qualche tipo di movimento tellurico, un enorme pezzo di roccia si è staccato dalla Maiella rotolando a valle.

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