L’Abruzzo e il suo patrimonio immateriale protetto dall’Unesco

Cosa comprende il patrimonio culturale dell’Abruzzo e perché l’Unesco negli anni, se n’è interessato? Alla scoperta delle tradizioni abruzzesi riconosciute nel mondo.

La salvaguardia del patrimonio di una terra, di un popolo è essenziale affinché, chi arriverà dopo, potrà facilmente riuscire a capire da dove arriva tutto ciò che gli avi hanno lasciato. Se ovviamente, ciò che si tende a notare più facilmente è il cosiddetto patrimonio materiale, costituito magari da palazzi, costruzioni varie, strade, statue, quadri o pezzi d’arte, vi è un altro tipo di patrimonio che è probabilmente, più complicato da proteggere ma proprio per questo merita attenzione.

PATRIMONIO ABRUZZESE inabruzzo.it
PATRIMONIO ABRUZZESE inabruzzo.it

Si parla infatti di patrimonio immateriale, una branca unica di patrimonio culturale, che l’Unesco ormai da anni si impegna a difendere. Nel patrimonio immateriale sono comprese tutte quelle tradizioni, quei dialetti, quelle celebrazioni che per un motivo o per un altro, meritano di essere tramandate e ricordate, in quanto identificative di una popolazione. E l’Abruzzo, non fa eccezione.

Ecco cosa protegge l’Unesco

L’Unesco è l’ente che si occupa di preservare i beni, materiali o immateriali, che sono ritenuti di interesse storico, tradizionale, naturale, scientifico o, più in generale, storico. Ovviamente, in Abruzzo ci sono diversi siti e diverse usanze che l’Unesco ha valutato come meritevoli di protezione. In questo articolo ve ne proporremo alcune, così che non vengano mai dimenticate.

Ecco cos'è inestimabile inabruzzo.it
Ecco cos’è inestimabile inabruzzo.it

Una celebrazione che merita attenzione è la Perdonanza Celestiniana, una tradizione abruzzese che affonda le sue radici addirittura nel medioevo e, per la precisione (almeno secondo quanto ricostruito dagli storici) dal 1294. La data non è casuale: si tratta dell’anno in cui Papa Celestino V emanò una Bolla con cui concedeva l’indulgenza plenaria a chiunque, confessato e pentito, si fosse recato nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio tra i vespri del 28 agosto e i vespri del 29 agosto di ogni anno.

A essere considerata d’interesse transnazionale è anche la transumanza. Si tratta di una pratica messa in atto nell’ambito della pastorizia, che consiste nella migrazione stagionale del bestiame nel Mediterraneo e nelle Alpi. Si tratterebbe di un’usanza che viene fatta risalire addirittura alla preistoria. L’Unesco ha riconosciuto la cosiddetto transumanza orizzontale e quella verticale, in base alle zone in cui questa viene affrontata.

Per finire, è giusto parlare di un’area che è finita nel patrimonio Unesco ovvero il Geoparco, sito sugli Appennini Centrali, esteso per più di 740 chilometri quadrati, che comprende più di 60 cime nel Massiccio della Majella, metà dei quali supera i 2000 metri.

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