Macchiatornella

Macchiatornella, frazione di Cortino
Macchiatornella
Dati e curiosità
frazione di: Cortino (Te)
area: Monti della Laga

Origine del nome
Non si sa con certezza da dove esattamente provenga il nome Macchiatornella, e pertanto ci si trova dinanzi a varie interpretazioni: da un lato si dice che il nome derivi da un “Tornello” proprietario dei boschi della zona; dall’altro lato si racconta una leggenda più pittoresca, che vede protagonista una giovane chiamata “Tornella” la quale per coronare il suo sogno d’amore con l’amato che non era ben visto dai suoi familiari, decise di scappare nei boschi che col suo nome furono poi chiamati.
Introduzione
Il piccolo centro urbano, collocato a 1009 metri sul livello del mare, è abitato da 53 persone e 27 nuclei familiari. Teramo dista 36 chilometri e Pagliaroli 16 chilometri. Macchiatornella, che si trova su di un contrafforte a ridosso dei fossi Malvese e Menchino che si congiungono nel Fiume Tordino.  La scomoda posizione geografica, montuosa e boscosa, e anche un po’ celata rispetto ad altre zone, ha reso spesso Macchiatornella la meta di malviventi che qui si accampavano o che semplicemente la usavano come luogo di passaggio. Ma anche il semplice transitare in quelle zone significava comunque che la zona era oggetto di razzie, furti, brigantaggio e atti brutali.
Storia

1634 
Il comune era conosciuto per la grande moltitudine di maestri legati all’arte tessile.
1637 
In attuazione ad una delibera del Consiglio datata 10 giugno, Villa Padula e Villa Macchia Tornella pagano i 4 ducati annuali previsti per la manutenzione della Società Santissimi Sacramenti Ville Padule: tale pagamento viene effettuato dal primo cittadino dell’Ateneo di Villa Padula Giuseppe Forcella e dal primo cittadino dell’Ateneo di Villa Macchia Tornella Bernardino Dominici. Tale somma di denaro era frutto del commercio degli erbaggi ( A.S.Te., Not. G. B. Romanucci di Montorio).
1684 
I malviventi con a capo Santuccio di Froscia, che arrivavano da Padula, transitano per Macchiatornella per giungere presso Cervaro.
1699 
E’ già stata costruita la parrocchia di San Rocco, che fa capo alla chiesa di Padula.
1703
Un documento scritto del notaio Marcacci Gregorio di Montorio del 7 del mese di giugno afferma che Teodosio Scarselli di Montorio cedeva in cambio di denaro alla cappella del Rosario di Macchia Tornella, nella Macchia di Roseto, un vigneto che valeva ben 10 ducati. I procuratori della cappella erano Francesco Bonifatii e Paolo Orazio.
1754 
Tributo a favore di Domenico De Amicis di Macchia Trivella in qualità di rettore del beneficio voluto dal qm. Pietro Di Domenico di questa zona, stabilito nella parrocchia di Santa Maria del medesimo luogo (A.S.Te., Not. Marcolini di Montorio).
1768 
In un processo civile voluto da determinati pastori di Lame di nome Carlo di Matteo, Gio. Vittorio di Giuseppe e Grazia di Giuseppe, contro gli atenei di Lame, Padula e Macchiatornella, erano primo cittadino di Macchiatornella Domenico di Giuseppe e Governatore di Roseto Gio. Nicola Sguerrini (A.S.Te., Regia Udienza Doganale, B. 5/70).
1799 
Il 16 del mese di ottobre il curato di Padula e quelli di Macchiatornella, Fioli, Lame, Elce, Servillo, Roseto e altri fecero una lettera di scomunica verso il Generale dei Colli di nome D. Donato Antonio De Donatis.
1804 
A Macchiatornella vivono 161 persone.
1805 
Il 30 del mese di settembre Nicola Cavanci e Vincenzo de Fabiis, sindaco di Macchiatornella si riuniscono per volere del primo.
1807 
Giovanni di Francesco, primo cittadino di Macchiatornella, paga ai militari provenienti dalla Francia la cifra di 47 ducati e 27 grana. Il 21 del mese di agosto l’arciprete delle zone di Padula e “Macchiatornellae”, Don Vincenzo D’Ambrosio, insieme ad un altro religioso, fu ucciso con la fucilazione da alcuni malviventi. L’uccisione avvenne con la collaborazione dell’eremita Giovanni Pietro (Francesco) di Marco, di Padula, che aveva svelato ai briganti il nascondiglio dell’uomo, un fossato, che fu anche il luogo della sua morte. Però la spia non ricevette il trattamento sperato e subì la stessa sorte dell’arciprete.
1816 
Macchiatornella, che già apparteneva al Comprensorio di Montagna di Roseto del Ducato di Atri, è unita al comune di Cortino.

Foto di Macchiatornella
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Da vedere
Il borgo è formato da abitazioni in pietra risalenti all’Ottocento e più recenti. Nella parte meridionale del paese, sulla destra della struttura sopraelevata che congiunge le due rive di un piccolo corso d’acqua affluente del Tordino, si ritrovano tuttora le rovine di antiche strutture murarie spesse oltre un metro e molti elementi di quelli che in passato dovevano rappresentare laterizi per la copertura degli edifici, nonchè una cavità in pietra (cm 99×75; profondità cm 47) di cui non si comprende il significato. Dopo la violentissima peste che si abbattè nel 1527 sull’intera penisola italiana e in altri paesi, in diversi luoghi si assiste alla nascita di chiese, pitture ed edicole votive costruiti per celebrare San Rocco, protettore contro questa malattia. A Macchiatornella esiste anche una piccola chiesa parrocchiale in suo onore, però le affermazioni di Palma ci fanno riflettere sul fatto che essa sia stata costruita in epoca più moderna: “L’unica chiesa di S. Rocco che di certo abbia più recente origine, è quella di Macchia Tornella, nella parrocchia di Padula, dotata nel 1699, e poco avanti edificata”.
Eventi
16 agosto
San Rocco
I festeggiamenti in onore del Patrono San Rocco avvengono il 16 del mese di agosto.

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