Marco Liorni, dopo il caos scoppiato in seguito ad alcune sue parole in una puntata de L’Eredità, ha chiesto scusa sui social.
Marco Liorni è arrivato nella nuova edizione de L’Eredità, dopo aver lasciato l’anno scorso il posto a Reazione a catena. Il conduttore ha preso le redini del programma con grande entusiasmo e sta conquistando l’interesse dei telespettatori che si lasciano trasportare da quanto portato in onda. Il game show prevede la sfida tra sette concorrenti in diverse prove: devono, infatti, rispondere a domande di cultura.
Man mano che il gioco va avanti, restano sempre meno persone, fino ad arrivare alla fase finale, dove colui che riesce ad arrivare all’ultima prova, diventa protagonista della ghigliottina. il campione deve poi indovinare il termine che si collega con tutti gli altri presentati dal conduttore. In una recente puntata, però, Liorni si è trovato al centro del caos, in seguito ad alcune considerazioni manifestate dopo la presentazione di una domanda.
L’Eredità, Marco Liorni costretto a scusarsi dopo le sue parole in puntata: cos’è successo
In una recente puntata de L’Eredità, Marco Liorni, presentando una domanda, aveva chiesto ad una concorrente l’anno della campagna ‘Oro della patria’, quando gli italiani furono obbligati a donare gli oggetti di valore e persino le fedi nuziali al regime di Mussolini, che doveva portare avanti i suoi progetti di guerra. A quel punto, però, il conduttore si è lasciato andare ad una considerazione che non è passata inosservata.
“Tantissime famiglie hanno compiuto questo gesto veramente patriottico, quello di donare la fede nuziale alla Patria con una ricevuta e un anello senza nessun valore”, ha detto. Le sue parole sono finte al centro del caos, dato che i tanti le hanno collegate ad un suo elogio al periodo fascista. Per questo, dopo il grande rumore che hanno generato, il conduttore ha deciso di rompere il silenzio sui social. Ha raccontato che quando gli è apparsa sullo schermo la domanda che si riferiva alla giornata della fede del 1935 ha provato delle emozioni, perché molte volte, in famiglia, tra i suoi nonni e suo padre, se n’è parlato.
“È stata una giornata di grande sofferenza. Togliersi la fede d’oro per mettersi una di ferro, in quell’Italia, era un gesto sofferto, ma anche di patriottismo. È quello che mi hanno raccontato e quello che dice la storia, visto con lo spirito dei tempi, non con gli occhi di oggi”, ha spiegato. In conclusione, ha poi voluto ribadire le sue posizioni, per mettere fine alla questione di cui si è tanto parlato: “Volevo dire a chi ha pensato che stessi elogiando il fascismo e anche ai picchiatori del web, che io sono un antifascista”.