Un viaggio nella storia dell’Abruzzo, sospeso tra mito e leggenda, immergendosi nelle vicende che hanno portato alla fondazione di alcune città importanti.
Conoscere la storia della propria terra, è sicuramente il primo passo verso l’apertura a una serie di culture e tradizioni a cui non si pensava nemmeno di appartenere. Questo perché ogni terra, ogni luogo, ogni popolo, ha subito influenze che risiedono talmente tanto in lontananza nella storia, che quasi non si crede di poter avere a che fare con certe entità che hanno attraversato l’umanità. E l’Abruzzo, in tutto ciò, non fa eccezione.
In Abruzzo infatti, si respirano le tante anime che hanno contribuito in maniera più o meno preponderante, allo sviluppo della terra che tutti noi conosciamo oggi. Bisogna dunque capire, a quali specifici momenti della storia dell’umanità, possano essere ricondotti dei fatti molto specifici. Per esempio: la fondazione di alcune delle maggiori città abruzzesi, a cosa può essere ricondotta?
I troiani in Abruzzo
Gli scrittori seicenteschi, hanno tanto giocato con la ricostruzione dei miti abruzzesi, tentando di legarne la storia con nomi e avvenimenti che hanno caratterizzato le leggende di determinati mondi. Il fine di tutto ciò? Rendere onore alla grande patria abruzzese, rendendola assimilabile al modo greco che tanto aveva conquistato i letterati del periodo e che volevano ritrovare nella grande Grecia uno splendore di riflesso.
Una delle città che è finita preda di questa ricostruzione a metà tra mito, leggenda e realtà è Sulmona. Il mito della fondazione narrato da una fila di storici, da Ercole Ciofano (1578) a Ignazio Di Pietro (1804), inquadra la figura di Solimo, compagno di battaglia nonché genero di Enea, i cui natali sulmonesi sarebbero evidenziati anche da certi passaggi del libro dei Fausti scritto dal poeta Ovidio.
Altra città interessata da tali ricostruzioni, è Lanciano, che proprio con Sulmona sarebbe storicamente legata. Già in un documento datato 1278, si accenna a un vincolo tra tra gli abitanti della valle peligna e i Lancianesi, a riprova del sostegno incondizionato che le due popolazioni si sono vicendevolmente scambiate nei decenni. E ritorna la figura di Solimo, che viene dunque identificato come fondatore sia di Lanciano che di Sulmona.
E come dimenticare Chieti, il cui nome latino originario ovvero Teate, era stato inquadrato come riferimento alla dea greca Teti, madre di Achille e concubina di Zeus. Il nome odierno di “Chieti” sarebbe stato assunto soltanto dal XV secolo in poi. Sono tanti però i documenti (molti dei quali non si ha testimonianza diretta, in quanto andati perduti) che attestano come dal XIV secolo in poi, ci sia stata una ricerca nel mito e nella leggenda per giustificare il toponimo “Chieti”.