Ocriticum, l’archeologia di Cansano

Benvenuti nella nostra guida alla visita di Ocriticum, l’area archeologica di Cansano nota per i suoi templi italici.
Cansano (AQ), area archeologica di Ocriticum, podio del tempio italico

Nella piccola valle ai piedi del colle Mitra, dominata dalla Maiella, è stato portato alla luce un villaggio fortificato italico con due templi, protetto oggi dal Parco Archeologico Naturalistico di Ocriticum.

Qui, per secoli, gli uomini venivano a pregare le loro divinità buone e portavano loro in dono piccoli simboli, detti ex-voto.

Essi restano oggi come testimoni immutabili nel tempo dell’innata esigenza dell’uomo di alleviare i propri dolori e affidare la propria vita alla speranza.

Visitare Ocriticum

La vasta area archeologica si trova lungo quella che in antico fu una importante strada di traffico che collegava:

Corfinium (la Corfinio romana) Sulmo (antico nome di Sulmona)

con Aufidena (oggi Alfedena).

In pratica era una stazione di sosta dove mercanti, militari e viaggiatori si fermavano per riposare e mangiare, e pregavano divinità come Venere e Giove.

Alcuni di loro decisero evidentemente di fermarsi dando vita ad un vero e proprio centro abitato.

Una mansio dunque, la Mansio Jovis Larene citata dalla Tabula Peutingeriana, antico itinerario stradale che pone tale sito a sette miglia da Sulmo.

Cansano (AQ), area archeologica di Ocriticum, il tempio romano

Perché il nome di Ocriticum?

Il ritrovamento di un’iscrizione funeraria ha suggerito l’ipotesi che la Mansio Jovis Larene fosse abitata dai cultores Jovis, i Cultori di Giove.

E che dunque nel I secolo d.C. questo luogo si chiamasse Ocriticum perché la dedica è rivolta a a Sexto Paccio Argynno da parte dei Cultori di Giove di Ocriticum. Comunità di un piccolo villaggio rurale che legava il proprio nome all’Ocre

“sex paccio argynno cultores iovis ocriticani p.”

Il percorso di visita

Alla zona archeologica si arriva facilmente in auto da Cansano, raggiungibile sia da Sulmona, sia da Campo di Giove, ma anche da Pescocostanzo.

L’area è ben attrezzata per la visita con corrimano, tabelle didattiche e passerelle. Gli scavi hanno portato alla luce un santuario molto articolato, che si è sviluppato in vari periodi successivi.

Cuore di tutto è il temenos (termine che indica un recinto sacro), allestito su un largo basamento fatto di grossi blocchi di pietra. All’interno del temenos erano i templi: le dimore degli dei.

Il più antico fu costruito tra il III e il II secolo a.C. con blocchi di pietra; la forma era quella classica della tradizione italica, con pianta rettangolare, un piccolo atrio e la cella sacra.

Si suppone fosse dedicato ad Ercole, divinità italica molto diffusa nell’area della valle Peligna. Dopo la Guerra Sociale contro Roma, al primo tempio ne venne affiancato un secondo.

Cansano (AQ), area archeologica di Ocriticum, podio del tempio italico

Ci si venerava Giove, divinità che darà il nome al luogo anche nelle epoche successive.

Nei pressi un piccolo tempietto era dedicato a una divinità femminile. Dagli scavi sono riaffiorati balsamari, pettini, aghi in avorio, specchi in bronzo, oltre a statuette che raffigurano Venere, Cerere e Proserpina.

Tutti reperti che testimoniano la presenza di un santuario custodito appunto da una divinità femminile, che risulta essere uno dei templi più antichi d’Italia tra quelli dedicati ad Afrodite.

Intorno all’area sacra vivevano i cultures Jovis, quei cultori di Giove ai quali era affidato il delicato compito di onorare la divinità.

Le ultime ricerche hanno scoperto le tracce di un sistema di strade secondarie che collegava la zona abitata con il colle che si trova verso est.

Testimonia una organizzazione urbanistica non trascurabile, con numerosi edifici pubblici e privati, nonché di necropoli.

Ocriticum fu dunque un importante centro di culto, ma anche un villaggio i cui abitanti erano dediti ad attività produttive di tutto rispetto come la produzione della calce.

Visitare Cansano

Nel centro storico di Cansano, ai margini di piazza XX Settembre, è stato realizzato il Centro di Documentazione di Ocriticum.

Centro di Documentazione di Ocriticum, sala e vetrine

Un piccolo ma interessante museo distribuito su tre piani, con una sala convegni dalla quale si accede ai piani inferiori.

La zona espositiva del museo si articola in sette vetrine che raccolgono le testimonianze emerse dal terreno nel corso dei recenti interventi di scavo.

Le accompagnano pannelli didascalici guidano il visitatore attraverso un percorso che si snoda per temi raccontando gli aspetti salienti di Ocriticum.

Partendo dalla storia degli scavi, la prima sezione offre una panoramica su quello che è stato rinvenuto nel territorio attorno all’area archeologica e racconta la lunga frequentazione del luogo da parte dell’uomo.

Seguono il tema delle strade e della viabilità, quello del lavoro, con riferimento alla locale produzione di calce, e quello della morte.

Cansano (AQ), Museo Archeologico, ex voto fittili dall’area archeologica di Ocriticum, III sec a.C., statuetta detta Symplegma con abbraccio di Demetra e Kore

Tre vetrine ospitano statuette rituali, ex voto, balsamari e frammenti di recipienti in vetro per spiegare la presenza di importanti culti che si svolgevano nell’area all’interno del recinto sacro.

Nello stesso centro di documentazione è ospitata una mostra permanente sull’emigrazione. Allestita con la ricca collezione di immagini e di testimonianze donata da Nino Di Paolo, originario di Cansano e particolarmente legato alla terra dei suoi genitori.

L’itinerario racconta in maniera chiara e scientifica la storia dell’emigrazione, ponendo l’accento soprattutto sulla forte carica emotiva che caratterizza ogni distacco dalla propria terra.

Da Cansano si raggiunge facilmente Pacentro, con il suo bel centro storico e il famoso castello, oppure si sale verso:

Campo di Giove Pescocostanzo, attraversando la Riserva Naturale del Bosco di San’Antonio.

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