Palazzi di Penne storici e nobiliari

Benvenuti nella nostra guida storico artistica per visitare i palazzi di Penne, storici e nobiliari.
Penne (Pe), antico palazzo nobiliare nella zona di San Massimo

Palazzi di Penne

E parlando dei palazzi di Penne non potevamo che iniziare dal bellissimo Palazzo Castiglione.

Palazzo Castiglione

Si trova sul colle del Duomo e si affaccia sulla piazza omonima. E’ uno dei più antichi palazzi cinquecenteschi di Penne. Ha subito molteplici rifacimenti e ampliamenti, sia nel Seicento che nel secolo successivo, dei quali mantiene numerosi riscontri.

La facciata presenta un imponente portale in pietra, un loggiato articolato in più livelli, un balcone con la tipica ringhiera sagomata e le finestre sormontate da un frontone.

L’interno conserva un ampio androne che contiene l’ampia scalinata che accede ai piani superiori. Le stanze interne sono riccamente decorate da stucchi e dipinti.

Palazzo Teseo Castiglione

E’ collocato nel Largo S. Nicola nei pressi dell’omonima chiesa, ricalca un edificio preesistente di epoca medievale. Viene riedificato intorno al 1766 per mano di Stanislao Casale.

La facciata, molto sinuosa e movimentata è percorsa da logge con arcate e balconi e non ha portone d’ingresso. Quest’ultimo si trova sul prospetto laterale ed è composto da un arco ogivale in pietra databile al XIV secolo.

La stessa facciata presenta anche due finestre appartenenti alla fase cinquecentesca. Degno di nota l’orologio di maiolica datato 1770 e attribuito ad Antonio Papa.

Palazzo del Bono

Edificato nel pieno XVIII secolo. Fu proprietà dei duca De Dura e poi della Famiglia Bilotta. In epoca recente ospitò la Scuola Magistrale. La facciata, in mattoni, presenta due ingressi coronati da portali baroccheggianti; uno di questi reca 4 colonne binate con capitelli in stile ionico che sostengono un balcone sagomato.

Le finestre presentano timpani di varie fogge. L’androne è pavimentato da ciottoli misti posti in forme geometriche e si apre su due ampie scalinate che portano ai piani superiori.

Gli ambienti interni sono riccamente decorati da dipinti e affreschi tra i quali vanno ricordati quelli di Giuseppe Carboni e Vincenzo Maria Ronzi, entrambi pennesi. Si ricorda che le sue stanze ospitarono S. Gabriele nel 1861, quando giunse a Penne per prendere i voti negli Ordini Minori.

Palazzo Tirone – Pansa

Risalente al XVII secolo è caratterizzato dai tipici elementi architettonici dell’epoca, la facciata infatti è ornata da due ricchi portali e le finestre sono sormontate da timpani. E’ ubicato in Via Pansa.

Palazzo Friuli

Di incerta identificazione storica è caratterizzato da un tipico cortile di stampo medievale sormontato da una loggia a due livelli.

Palazzo Leopardi

È ubicato nel centro storico, nella Piazza Luca da Penne. L’aspetto è baroccheggiante con una maestosa facciata e il cortile percorso da un loggiato in laterizio.

L’interno, sontuoso, contiene ancora una buona parte della ricca collezione del Barone Gianni Leopardi, archeologo, che raccolse numerosi reperti, soprattutto preistorici, dai territori limitrofi a Penne.

Vi è conservata anche una pregiata collezione di ceramiche di Castelli. La quasi totalità dei reperti fu donata al Museo Civico Diocesano dalla famiglia del barone.

Palazzo Aliprandi

Questo bell’esempio tra i palazzi di Penne si trova in posizione d’angolo tra due via assumendo la forma di una prua di nave. Risale al XVII secolo, epoca alla quale appartengono le due imponenti facciate, ma subì rifacimenti nel 1773 ad opera di un Grue di Castelli.

Una delle facciate è classicheggiante ed è coronata da un importante portale barocco, opera, in fase di restauro, di un De Cicco. Il prospetto è percorso da un balcone sinuoso arricchito dalla tipica ringhiera di ferro battuto.

L’altra facciata reca un portale decorato a bugne e immette nella piccola cappella gentilizia del palazzo intitolata a S. Antonio da Padova e costruita nel 1648 (anche se poi fu restaurata da Piazzola nel corso del Settecento).

Degno di nota il cortile, campito da una graziosa fontana accostata alla parete e circondata da una pavimentazione movimentata, che avvolge l’imponente scalinata d’onore che porta ai piani alti. I saloni e le ampie stanze sono riccamente adornati da affreschi e cassettoni sul soffitto e si affacciano tutti su di un corridoio che si apre su un luminoso loggiato di archi a tutto sesto.

Palazzo Scorpione

Prende il nome dal fatto che la Duchessa di Penne, Margarita d’Austria, lo ebbe come sua dimora e poi lo donò alla famiglia omonima. E’ di fondazione cinquecentesca e mantiene infatti uno stile rinascimentale sia nella facciata che nel loggiato in laterizio del cortile.

Attualmente è sede del convento delle Suore della Sacra Famiglia di Penne intitolato a S.Ciro. Nel 1837 ospitò segretamente, in alcuni ambienti nascosti, Clemente De Caesaris, rivoluzionario in fuga.

Palazzo De Dura

Risale al XV secolo epoca della facciata in laterizio percorsa da un marcapiano caratterizzato a “bastoncino”. Prende il nome dalla famiglia omonima che vi si trasferì da Napoli nel Cinquecento.

I De Dura vi rimasero insediati almeno fino al 1715, data in cui la ricca famiglia, duchi di Castelnuovo e Collepietro, restaurò la Chiesa della Collegiata.

Palazzo Vestini

E’ un imponente palazzo di origine medievale con fasi rinascimentali delle quali conserva, degna di nota, una finestra monofora con arco a sesto acuto e i caratteristici “portastendardo” in ferro battuto. Sembra che in epoca medievale fosse sede del “Casato dei Vestini”.

Palazzo de Caesaris

Si trova in Largo S. Panfilo ed appartenne alla famiglia Castiglione. Risale al XV secolo e presenta una notevole e imponente torre a base quadrata coronata da merli della fase originaria.

Palazzo Capitano Regio

Prende questo nome dal fatto che fu donato a Petro de Piru, capitano regio di città, incarico di ordine civile che ai tempi influiva sul ruolo del cosiddetto “vescovo – podestà”.

Il palazzo fu costruito nel 1338 su di una precedente chiesa medievale e donato tramite una solenne cerimonia della quale rimane a monito una epigrafe in pietra murata sulle mura perimetrali.

Alcuni elementi architettonici ricordano il preesistente edificio di culto: 2 leoni in pietra e un imponente loggiato in laterizio. L’aspetto attuale del palazzo è frutto di un restauro del XVII secolo.

Palazzo Prospero Rosa

Palazzo di origine rinascimentale della quale conserva il portale, una finestra e gli stemmi del casato e della duchessa Margarita D’Austria. Lo stile della facciata è relativo a un restauro dello scorso secolo.

Palazzo Simone

Ubicato nel Vicolo Catena, reca numerose tracce di emblemi nobiliari. In particolare sul portale (attribuito a Cecco Picchetto) svetta lo stemma del proprietario, caratterizzato dai tipici tre monti sovrastati da due picchi uno di fronte all’altro. L’interno invece conserva gli stemmi degli Acquaviva e della Duchessa Margarita D’Austria.

Palazzo Gaudiosi

In stile neoclassico che si rivela nella facciata ornata da finestre con timpani, ampi balconi e un ricco portale. L’interno è caratterizzato da saloni sfarzosamente ornati da pitture e decori di artisti pennesi del XIX secolo, come i famosi Ronzi.

Palazzo Stefanucci

Prende il nome dai proprietari di origine toscana ai quali seguì la Famiglia De Torres. Databile al XVII secolo epoca riscontrabile negli elementi architettonici del portale e dell’intera facciata.

Palazzo del Giustiziere

Così denominato perché ospitava la sede e la residenza del cosiddetto “giustiziere” affidato al territorio dell’Abruzzo “ultra”su privilegio degli stessi sovrani d’Aragona.

I prospetti rispecchiano uno stile di pieno XV secolo che caratterizza la facciata tramite finestre in stile e un grazioso marcapiano in laterizio.

Palazzo Vescovile

Sin dal 1561, epoca della sua costruzione, ha ospitato tutti i vescovi della diocesi (ben 82). Fu costruito da uno di questi: il Vescovo Giacomo Guidi di Volterra.

Attualmente il palazzo ospita il Museo Archeologico che conserva un dipinto con tutti i loro stemmi, sin dal primo dedicato a San Patras che fondò la Chiesa di Penne nel I secolo d.C.

Penne (PE), Museo Archeologico, ingresso con gli stemmi vescovili

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