Bufera Azzurri: dopo l’eliminazione dai campionati europei, diverse critiche sono state rivolte all’imprenditore abruzzese Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Ecco la sua replica.
Chiunque sia appassionato di sport, saprà bene come l’Italia in questo momento, a livello di competizioni europee, si trovi divisa in due: da una parte, nell’atletica sono arrivati alcuni dei migliori risultati di sempre, non solo in fatto di medaglie ma anche in fatto di record infranti. Dall’altra però, c’è chi ama e segue il calcio, che non potrà che dirsi deluso dalla prestazione messa in campo dalla Nazionale italiana durante i campionati europei.
La strada degli Azzurri durante il campionato europeo 2024, disputato in Germania, è stata sicuramente tortuosa. Sin dai primi incontri, era sotto gli occhi di tutti come i giocatori fossero ancora un po’ impacciati, cosa che li ha portati a guadagnare una qualificazione strappata coi denti, con un gol al 98esimo minuto contro la Croazia. Dopo la disfatta contro la Svizzera e la deludente prestazione sul campo, le critiche hanno iniziato a piovere e a finire nella bufera è stato anche il presidente della Federcalcio.
Cosa c’entra Gravina
La prestazione degli Azzurri agli europei è stata sicuramente da dimenticare. All’indomani della sfida con la Svizzera, che ha visto l’Italia perdere per 2 a 0, i tifosi si sono scatenati e hanno dato il via alla classica “caccia alle streghe”, per attribuire delle responsabilità di questa disfatta, oltre a quelle già assegnate a giocatori e allenatore. Uno dei nomi che è finito nel mirino è quello di Gabriele Gravina.
Gravina, 70 anni, oltre a essere un importante imprenditore nel campo dell’edilizia, nato a Castel di Sangro, è anche presidente della Figc (Federazione italiana giuoco calcio) dal 2018, successore di Carlo Tavecchio, dimessosi per la mancata qualificazione dell’Italia ai mondiali del 2018. Gravina però non ci sta e ha tentato, con una nota, di distruggere gli attacchi alla sua persona che ha definito “strumentali”.
Scrive Gravina:“Non scappo da responsabilità” e continua “Le critiche feriscono, quelle strumentali legate a una richiesta di dimissioni. Quelle costruttive no, vanno ascoltate”. Secondo parecchi osservatori però, la prestazione degli Azzurri agli europei, è solo l’ultimo pezzo di un puzzle molto più ampio, che ha portato prima alla mancata qualificazione dei mondiali nel 2022 e poi a un lento quanto inesorabile peggioramento della situazione calcistica italiana, anche a livello di club.
Si attende dunque marzo 2025, data in cui avverranno le elezioni dei vertici della Federcalcio. Il contratto di Gravina è in scadenza e, almeno al momento, non si parla di una ricandidatura che però, nascerebbe sicuramente sotto una cattiva stella viste anche le vicende private che lo vedono indagato con l’accusa di autoriciclaggio in una inchiesta della Procura di Roma. C’è chi però non vuole aspettare e chiede dimissioni immediate.