Una domanda: sei in Abruzzo e non passi a vedere questo castello? Non lo dire in giro, ti perdi uno spettacolo. Scopriamo di cosa si parla.
Viaggiare in Abruzzo vuol dire incontrare bellezze naturali e testimonianze storiche, tradizioni antiche e luoghi selvaggi, ambienti dove la presenza dell’uomo si misura con la forza della natura. Fare un elenco dei posti e delle meraviglie da visitare per una gita o una vacanza non è certamente semplice e si rischia di dimenticare qualcosa.

Ma le occasioni non mancano dalla montagna verso le coste adriatiche. In questo caso la nostra attenzione va verso un piccolo centro in provincia dell’Aquila, coinvolto in un importante progetto di recupero e valorizzazione tra bellezze monumentali e paesaggistiche. ma vediamo nel dettaglio di cosa si parla.
Il castello da riscoprire
Castel Camponeschi o più precisamente Castello di Prata, è una complesso medievale del comune di Prata d’Ansidonia, a circa 25 chilometri dall’Aquila. Si tratta di una zona ricca di boschi e testimonianze storiche e culturali. Il complesso medievale risale al XII-XIII secolo posizionato su una collina che sovrasta il centro archeologico di Peltuinum.

Il piccolo borgo è composto da case rurale di ridotte dimensioni e due palazzi di tipo gentilizio, con struttura medievale in in muratura. Il nome latino completo è Castrum Sancti Petri Camponeschi (il fu nominato luogo per la prima volta nel 1508), dalla chiesetta interna. Secondo la tradizione la costruzione del paese risale all’epoca dell’edificazione della chiesa di San Paolo di Peltuinum. Successivamente il feudo passò nelle mani della famiglia aquilana Camponeschi.
La famiglia Camponeschi realizzò le opere fortificate che proteggono i palazzi nel corso del Tre-Quattrocento Il perimetro della fortificazione è rettangolare con resti di torri che roccano case e palazzi, con porte medievali di accesso al borgo conservate alla perfezione. La chiesetta di San Pietro, oggi sconsacrata, ha due portali e due piccoli rosoni, con facciata in pietra di forma quadrata e stile tardo romanico. All’interno ci sono due navate con pilastri di pietra e archi a tutto sesto.
Dopo vari passaggi di mano in epoca spagnola, il castello fu feudo della famiglia Nardis dal 1634 al 1806. Fu abbandonato definitivamente negli anni Sessanta del secolo scorso. Il borgo fortificato di “Castel Camponeschi”, per gli accorgimenti difensivi che lo caratterizzano, per il suggestivo ambiente circostante e per il diffuso riutilizzo di materiali e lapidi provenienti dalla vicina Peltuinum, è realmente un luogo unico.
Il recupero del piccolo borgo ha previsto la valorizzazione architettonica del complesso, con interventi di messa in sicurezza sismica e piazze e terrazzamenti rimessi a nuovo. Insomma un luogo particolare da visitare immerso nel silenzio, tra storia e natura.