Un cinese napoletano di Letizia Meuti è disponibile su Amazon e ci porta in un viaggio all’interno della comunità asiatica campana di Napoli.
Il libro rappresenta di fatto un nuovo capitolo dell’universo della narrativa contemporanea con l’obiettivo di farsi ponte tra due culture e due mondi totalmente differenti.
Laura Meuti è nata a Roma nel 1982 e ha iniziato la sua carriera come giornalista per diverse testate giornalistiche online. Successivamente approda in una radio sportiva della capitale col ruolo di segretaria di redazione. Tra il 2017 e il 2018 ha aperto diversi blog tra cui uno di moda e uno di straordinario successo un social travel chiamato Appunti di viaggio.
La ragazza nel 2021 ha fondato Roma-News quotidiano online dipendente che ha diretto fino al giugno del 2023. Un cinese napoletano rappresenta la sua prima pubblicazione come scrittrice che ha già generato grandissimo interesse per via di una tematica fino a oggi poco trattata.
Un cinese napoletano, di cosa parla?
Un cinese napoletano ci guida attraverso le strade di Napoli vissute da una comunità cinese, attraverso racconti che ci mostrano come due culture differenti siano riuscite a interfacciarsi in maniera intelligente. Ci offre degli spunti di riflessione molto interessanti e ci permette di riflettere lasciandoci coinvolgere in una lettura avvolgente e in un modo molto intelligente a tratti ironico e a tratti sensibile e quasi commovente.
La vivacità di questa comunità cinese si è integrata alla perfezione con le tradizioni partenopee, sentendosi molto più vicino di quanto si potesse immaginare. Ma entraimo nel dettaglio della trama del romanzo.
La trama
La famiglia Dae-Wang non avrebbe voluto lasciare la Cina per volare verso l’Italia, ma cause di forza maggiore hanno obbligato queste cinque persone a lasciarsi il passato alle spalle per vivere un futuro fatto inizialmente da incertezze. Inizialmente questi si trovano spaesati in un mondo completamente differente rispetto a quello a cui erano stati abituati.
Nonostante Napoli sia evidentemente una città molto problematica, la sua natura accogliente però permette loro presto di trovare la fiducia per capire che sta iniziando solo una nuova fase della loro vita. Ad aiutarli da vicino c’è il professor Andrea Costanzo,che si definisce un napoletano DOC ma che non riesce a preparare un caffè che si possa chiamare tale.
Le due comunità si troveranno a dover affrontare il 2020, uno degli anni notoriamente più difficili della storia recente e lo faranno insieme.