Il romanzo dell’abruzzese Donatella Di Pietrantonio si aggiudica la vittoria al premio Strega 2024 con 189. Ecco di cosa parla il suo ‘L’età Fragile’.
In Abruzzo sono tante le personalità di spicco che, ogni anno, permettono di arricchire il tabellone delle eccellenze abruzzesi in giro per l’Italia e per il mondo. Parlando di scrittori e intellettuali, sono diversi i nomi che non possono mancare all’appello, da Gabriele D’Annunzio a Benedetto Croce passando per Ennio Flaiano. Adesso però, a questi si aggiunge il nome di una scrittrice che ha stregato tutti col suo ultimo romanzo.
Questa è la storia di Donatella Di Pietrantonio, la scrittrice-dentista che, durante l’ultima edizione dell’ambito premio Strega, uno dei maggiori riconoscimenti italiani in ambito letterario, si è aggiudicata la vittoria della serata col suo romanzo ‘L’Età Fragile’, riuscendo a ottenere ben 189 voti. Di Pietrantonio è originaria di Arsita in provincia di Teramo e, nella sua carriera, ha vissuto l’Abruzzo da parte a parte, passando da un periodo a L’Aquila fino a Penne in provincia di Pescara.
Di cosa parla
Solo pochi giorni fa, Donatella Di Pietrantonio è stata decretata vincitrice dell’ambitissimo premio Strega 2024, ricevendo ben 189 voti sui 644 votanti (su 700 aventi diritto, il 92% circa). A condurla alla vittoria, il suo ultimo libro dal titolo ‘L’Età Fragile’ edito Einaudi. Subito dopo la vittoria, salita sul palco, la scrittrice abruzzese nativa di Arsita (TE) ha bevuto per due volte dalla bottiglia dello Strega, come impone la tradizione.
Di Pietrantonio, come di consueto, ha tenuto un discorso non troppo lungo ma pieno di significato. Ha infatti dichiarato:”Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi non sono più scontati”. Un premio che arriva a coronamento di una carriera letteraria intensa, che l’ha vista pubblicare diversi romanzi, in grado di raccontare le situazioni più intime e complesse dell’umanità intesa non come massa quanto più come singolarità distinte.
E anche in ‘L’Età Fragile’, il suo quinto romanzo ufficiale, riprende delle tematiche che da sempre contraddistinguono la poetica della Di Pietrantonio: il racconto della sua terra, l’Abruzzo, una terra che conosce bene e di cui ama raccontare tutti gli aspetti, dai più noti ai più nascosti. E tra le terre d’Abruzzo, si svolge una storia tragica, umana e struggente, capace di far percepire al contempo la miseria che anima gli esseri umani e la loro compassione, davanti a fatti atroci.
Un romanzo che viene sintetizzato bene nell’espressione usata da uno dei personaggi presenti nel racconto “dove arriva l’uomo, può portare il male”. Una storia che punta a raccontare quanto l’umanità riesca a essere meschina, indipendentemente da fattori che riteniamo salvifici.