Sono ben 170 kg i frutti di mare destinati ai mercati ittici che sono stati sequestrati a fronte di una maxi operazione della Capitaneria di Porto.
Queste sono notizie che fanno correre brividi lungo la schiena, siamo consapevoli infatti di trovarci di fronte a qualcosa che non può che preoccupare su come alcuni gestiscano il mercato di quello che poi andiamo a mangiare.

Il pesce è sicuramente uno degli alimenti che ha maggior bisogno di attenzione, anche se non è che gli altri non ne necessitino. Se avariato può portarci a conseguenze alle volte anche fatali ed è proprio per questo che i controlli sono estremamente rigidi e basati anche su piccoli aspetti particolari.
Un discorso che vale anche per questa notizia che vogliamo approfondire oggi che parla di un carico di frutti di mare di ben 170 kg che è stato sequestrato, era destinato al mercato ittico per finire poi sulle tavole degli italiani.
Vogliamo specificarvi il motivo anche per dimostrare l’attenzione che viene messa nei controlli e nella gestione di questo tipo di alimento. Andiamo a leggere tutto più nello specifico, consapevoli di trovarci di fronte a qualcosa che merita maggiore attenzione.
170 kg di frutti di mare sequestrati in Abruzzo, ecco cosa è successo
L’episodio dei 170 kg di frutti di mare sequestrati ci porta in Abruzzo in un’operazione congiunta di militari della Capitaneria di porto di Ortona e di Pescara. Si tratta di vongole che erano prive di qualsivoglia tracciabilità e provenienza, destinate all’immissione sul mercato nero.

Il controllo è arrivato a fronte di un’imbarcazione piccola direttamente sulla spiaggia, col sequestro avvenuto precisamente a Postilli di Ortona. È stato inoltre specificato che il pescatore in questione è stato sorpreso a utilizzare una moto vongolara per andare ad aggirare i limiti massimi giornalieri proprio delle vongole pescabili per unità.
L’obiettivo era quello di aggirare le leggi e venderlo in nero senza ovviamente ricevute e nient’altro, mettendo tra l’altro a rischio la salute delle persone.
Sebbene non ci fosse traccia di avaria nelle vongole in questione, si è puntato sulla tutela del consumatore e non solo sulle casse dello Stato. Il pesce deve sempre avere tracciabilità e provenienza, in modo che la situazione sia sempre chiara e limpida anche a chi va a vendere il tutto.
Staremo a vedere se arriveranno ulteriori notizie su una situazione che non si può considerare purtroppo un’anomalia nel mercato ittico del nostro paese. Nei prossimi giorni potrebbero arrivare ulteriori novità.