Il castello di Archi (Ch)
Il massiccio castello di Archi, collocato sul punto più alto del sito, benché in condizione di rudere, rappresenta una delle testimonianze più rilevanti sotto il profilo architettonico del borgo fortificato.
In posizione molto favorevole tra le vallate del Sangro e dell’Aventino, il fortilizio fu uno dei capisaldi dei presidi caldoreschi di importanza strategica per la sorveglianza dell’ingresso sud della valle del medio Sangro.
La struttura
Il castello di Archi ha una struttura all’incirca quadrata, con massicci torri d’angolo cilindriche, tuttora parzialmente distinguibili, sviluppato intorno a una vasta corte. Il manufatto era contraddistinto da un linguaggio costruttivo tipico con l’impiego di malta e pietra sbozzata.
Dallo studio dei tratti delle mura sono chiari i molti interventi di modificazione che sono avvenuti nel corso dei secoli.
La storia
In seguito a diversi avvicendamenti e molti cambi di proprietario, il feudo andò in modo definitivo sotto il controllo della casata degli Adimari, marchesi di Bomba, sino all’abolizione della feudalità nel 1806.
Dopo che diventò un importante presidio per bloccare l’avanzata delle truppe inglesi, il castello fu distrutto dai tedeschi nella seconda guerra mondiale.
Dell’originaria cerchia muraria che difendeva il borgo resta soltanto la Porta Cieri.
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